mercoledì 20 maggio 2020
La storia a lieto fine della clinica trasformata in centro Covid

Il 16 maggio 2020 è una data che resterà nella storia della casa di cura Gepos di Telese Terme, in provincia di Benevento. Dopo 50 giorni trascorsi intensamente nell'ambito della rete dell'emergenza sanitaria per il coronavirus, è stato dimesso l'ultimo paziente negativizzato. Un traguardo importante che è stato salutato con soddisfazione ma senza trionfalismi dal personale della struttura trasformata in centro Covid. Presto si tornerà alle attività abituali ma intanto è il momento di godersi il risultato portato a casa con tanto impegno e sacrificio.

Quando il coronavirus ha prodotto i suoi primi effetti anche in Campania, la Gepos di cui è direttrice la dottoressa Marcella De Vizia, si è subito adeguata al protocollo che l'Aiop, l'associazione italiana ospedalità privata, ha sottoscritto con la Regione ed è entrata a far parte della rete di strutture funzionali a decongestionare gli ospedali dai pazienti che avrebbero dovuto sottoporsi ad un ulteriore periodo di convalescenza in attesa della completa guarigione.

Una decisione risoluta e coraggiosa che è stata accettata di buon grado da tutto il personale, seppur con la preoccupazione di non aver mai trattato pazienti con simili patologie. Nonostante ciò, grazie alla fornitura dei necessari e indispensabili presidi di sicurezza e all'organizzazione funzionale della struttura, il lavoro è diventato più agevole e con il passare dei giorni si è entrati in una routine che, fortunatamente, non ha destato grandi problemi.

Dal 6 aprile scorso, quindi, a Telese Terme sono arrivati i primi pazienti, trasferiti dall'Ospedale Civile San Pio di Benevento. Tutti hanno ricevuto il trattamento sanitario previsto dal protocollo medico. Una volta accertata la loro definitiva guarigione, attraverso i risultati negativi dei tamponi e degli esami diagnostici, i pazienti sono stati dimessi per essere accolti dai loro familiari e tornare finalmente a casa.

Un rito che si è compiuto ben 10 volte, tante quante le persone che hanno vinto la malattia. Il dottore Antonio De Vizia, che della clinica sannita è il fondatore, parla con lucidità ed emozione di questi momenti che hanno rappresentato una luce in fondo al tunnel, soprattutto nei giorni in cui i dati epidemiologici nazionali erano ancora preoccupanti. Quando gli chiedo i particolari al telefono, mentre è alla scrivania del suo ufficio, vuole anzitutto ringraziare i propri dipendenti, il personale medico, paramedico e amministrativo, che "hanno reso possibile, nonostante tutto, la riuscita professionale e umana dell'accoglienza, della cura e della guarigione".

Infatti, in queste sette settimane dall'inizio dell'avventura, il personale non ha avuto soltanto il compito di seguire le questioni sanitarie ma anche quelle umane. I pazienti sono stati lontani dai propri familiari che purtroppo non potevano accedere alla struttura per questioni di sicurezza. Un distacco necessario ma difficile da sopportare. Grazie alla sensibilità di medici e infermieri, la degenza è diventata meno dura: per assaporare qualche momento di normalità, è stata anche festeggiato il compleanno di qualche ospite.

I gesti di solidarietà hanno raggiunto anche l'esterno visto che il gruppo De Vizia Sanità, con la sua clinica Gepos di Telese Terme e il Centro Polidiagnostico Gammacord Sanniotac del capoluogo sannita, ha consegnato all'Ospedale San Pio di Benevento 500 mascherine per il personale medico e parasanitario. "Un gesto di unione con chi, come noi, sta contrastando l'emergenza sanitaria, al fianco degli ammalati", hanno dichiarato nell'immediato Antonio e Marcella De Vizia.

Ora che la missione è stata portata a termine, bisogna programmare il futuro. In questi mesi la clinica era stata trasformata in un grande reparto Covid, sospendendo invece tutte le altre attività mediche ordinarie. Una volta dimessi i pazienti guariti, la struttura è stata sanificata e si prepara lentamente a un ritorno alla normalità. Presto la Gepos riaprirà le porte, anche se si attendono ulteriori indicazioni dalle autorità competenti.

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