Pascoli, c'è una voce che desta la vita di insegnanti e studenti
La ventitreesima edizione de “I Colloqui Fiorentini” è pronta ad animare Palazzo Wanny di Firenze, dal 29 febbraio al 2 marzo. Un appuntamento annuale che si conferma una fonte di speranza e ispirazione per il mondo dell'educazione, radunando una comunità di oltre 2.300 studenti e docenti, provenienti da 116 istituti scolastici, di 86 città italiane, distribuite in 18 regioni.
In un'epoca in cui la società, e in particolare i giovani, vengono spesso descritti come "impauriti e inerti come sonnambuli", vedasi l'ultimo rapporto Censis, i Colloqui Fiorentini si pongono come una risposta concreta e un antidoto alla "continua emergenza educativa" che caratterizza il nostro tempo.
Il convegno si propone innanzitutto di riscoprire e valorizzare il ruolo cruciale della scuola e degli insegnanti nell'educare e guidare le nuove generazioni verso un futuro creativo e positivo. I partecipanti accedono in virtù di tesine preparate in gruppo che diventano poi argomento di discussione negli spazi di confronto tra studenti.
Gli elaborati dei ragazzi, divisi per biennio e triennio, partecipano al concorso, con premi in denaro. Chi vuole può concorrere alla sezione narrativa, con un’opera composta dagli studenti, o alla sezione arte, con quadri, sculture, collage, video; insomma tutto ciò che serve a eccitare la creatività dei ragazzi, a livello di scrittura e di opere d’arte.
Stando ai numeri di questa edizione, si può dire che la manifestazione è arrivata in tutte le regioni d’Italia ma anche all’estero. Questa volta, ad esempio, parteciperà una scuola di Lisbona mentre negli anni passati ci sono state scuole di Londra e Bruxelles. Nell’anno in cui si parlava di Buzzati erano collegati addirittura istituti dell’America Latina.
Gli organizzatori tendono ad alternare un prosatore e un poeta. E quest’anno toccava al poeta. La figura di Giovanni Pascoli offre un importante spunto di riflessione: “C’è una voce nella mia vita…” e rappresenta una sorta di provocazione, un invito a domandarsi chi effettivamente esorta gli studenti ad avviare un dialogo profondo con le proprie aspirazioni e chi invece sostiene i docenti nel cammino difficile e meraviglioso dell’educazione e della trasmissione di conoscenza.
Il verso di Pascoli sottolinea che “c’è la possibilità che anche a questi ragazzi arrivi una voce che li desti dal sonno, dall’ovvietà, dalla banalità. Una voce che è mia, di me studente o di me docente”.
I Colloqui Fiorentini rappresentano quindi non solo un momento di riflessione e di scambio culturale, ma anche un'occasione per rinnovare la passione per lo studio e per la vita, confermando l'importanza dell'apprendimento come chiave per esplorare la propria umanità e per affrontare il futuro con fiducia e speranza.
Il convegno dura tre giorni: nei primi due ci saranno due interventi di relatori al mattino, in plenaria, mentre nel pomeriggio ci si dividerà in sei o sette gruppi seminariali. I ragazzi, guidati da un docente del Comitato didattico, presenteranno i loro lavori e li discuteranno. La mattina del terzo giorno, quindi sabato 2 marzo, è prevista la relazione conclusiva del direttore Pietro Baroni. Subito dopo si premieranno i primi tre delle diverse sezioni di concorso, più i lavori che ricevono una menzione.
“La nostra iniziativa non è una proposta culturale, ma una provocazione che interpella a uno a uno tutti i partecipanti, a partire da un’esperienza umana che viene illuminata, irrobustita, incrementata - spiega il presidente di Diesse Firenze Gilberto Baroni -. Ho ritrovato casualmente, un anno dopo il primo incontro, un ragazzo che aveva partecipato al Convegno nel 2021. Senza I Colloqui Fiorentini - gli dico - non avrei neanche saputo della tua esistenza. E il ragazzo mi ha risposto: neanch’io prima, in un certo senso, sapevo di esistere”. Quel ragazzo alla fine non ha scelto di fare lettere all’Università, ma di fare fisica. E la scelta è avvenuta grazie a I Colloqui Fiorentini che, provocandone l’umanità, gli hanno anche chiarito quella che è la sua vocazione specifica”.
La manifestazione è il frutto dell'impegno di Diesse Firenze, che usufruisce anche della collaborazione degli studenti dell'Istituto Tecnico per il Turismo "Marco Polo", dell'I.P.S.S.E.O.A. Bernardo Buontalenti e del Liceo Scientifico e Linguistico Niccolò Rodolico di Firenze, che partecipano attivamente nell'organizzazione e nell'accoglienza dei partecipanti, offrendo un esempio virtuoso di alternanza scuola-lavoro.
Anche quest'anno, I Colloqui Fiorentini vedono la partecipazione internazionale del Colégio de S. José – Ramalhão di Sintra, nel distretto di Lisbona, testimoniando l'importanza e l'attrattiva che questo evento riveste anche oltre i confini nazionali.