La gratitudine di Graziano e di quanti lo hanno incontrato
Da 17 anni la città di Firenze dedica il 6 settembre, vigilia della Festa della Rificolona, alla memoria grata di Graziano Grazzini, morto nel 2006, proprio in questo giorno, per un infarto che lo stroncò ad appena cinquant’anni, mentre si trovava nel suo ufficio di capogruppo di Forza Italia in Consiglio Provinciale.
Nonostante sia trascorso tanto tempo dalla sua dipartita terrena, il ricordo di Graziano è sempre vivo, non soltanto tra i suoi familiari e i suoi numerosissimi amici, ma anche nell’attuale mondo amministrativo e politico che in queste ore non ha mancato di sottolineare, ancora una volta, la sua eredità e il suo contributo per il bene comune.
Anche quest’anno sono stati due i momenti che hanno caratterizzato la giornata. Il primo si è svolto presso il Cimitero di Settignano dove riposano le spoglie di Graziano. Il Comune di Firenze, rappresentato dall’assessore Titta Meucci, gli ha reso omaggio deponendo una corona di alloro ai piedi della tomba. Il secondo, invece, è stata la Santa Messa in suo suffragio, celebrata nella chiesa di San Salvi a lui tanto cara.
Mi ha colpito che, in entrambe le occasioni, a dominare non erano la tristezza e il dolore ma la speranza e soprattutto la gratitudine, come ha sottolineato anche la moglie Giovanna intervenendo a nome della famiglia. “Siamo grati per averlo avuto accanto e per quello che ci ha lasciato. Pur nella mancanza e nel vuoto che sentiamo, non possiamo non riconoscere che in tutti questi anni siamo stati accompagnati e sono venute fuori tante cose belle. Questo sentimento era un tratto caratteristico di Graziano; lui era grato per le piccole come per le grandi cose”.
Uno stile di vita che affascinava chi lo incontrava e che emerge in maniera netta dalle tante lettere che ha lasciato. In una di esse, ad esempio, scriveva che “la gratitudine è ciò che di più ragionevole e semplice corrisponde al desiderio. Però la gratitudine ha sempre bisogno di un destinatario. La gratitudine, da quella suprema del ritrovarsi a esistere a quella piccola, quasi impercettibile ma quotidiana, di godere di tante piccole gioie, certo mescolate in un intreccio quasi indistricabile con amarezze e delusioni, ma concrete come i nostri corpi”.
Graziano diceva che la nostra vita è tutta dentro una gratuità totale perché “la malinconia parla di un bene assente, la gratitudine ne conserva tutto il positivo presente”. Nato nel 1955, sposato con Giovanna e padre di quattro figli, si era diplomato all’Isef nel 1978. Dipendente della Società Autostrade, si era impegnato, fin da giovanissimo, nell’associazionismo e nel volontariato cattolico. Era stato cofondatore a Firenze del Movimento Sportivo Promozionale ed aveva partecipato ad esperienze di accoglienza ed affidamento familiare. Si era anche occupato di sport sia come allenatore di calcio che come educatore.
Ultradecennale la sua attività politico e amministrativa: venne eletto consigliere di quartiere nel 1990 nelle liste della Democrazia Cristiana. Cinque anni dopo si spostò a Palazzo Vecchio dove era diventato consigliere comunale con il Partito Popolare Italiano. Nella successiva consiliatura fu rieletto nelle fila di Forza Italia. Nel 2004 passò al Consiglio Provinciale.
Un impegno ed una dedizione che sono riconosciute ancora oggi da amici e avversari, credenti e non credenti, pubbliche autorità e persone semplici. Ad interpretare questo sentimento di stima nei confronti di Graziano oggi è stato direttamente il sindaco di Firenze, Dario Nardella, che attraverso i suoi profili social, lo ha voluto ricordare sottolineando che “la sua testimonianza resta per noi un esempio fulgido di etica e di amore verso la nostra città”.
Gli ha fatto eco l’ex primo cittadino e già presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che si è detto legato da un grande affetto per Graziano rispondendo a un post del figlio Francesco il quale, per la prima volta, si è trovato lontano da Firenze in questo giorno perché impegnato a Palermo dove si sta tenendo la Scuola di Formazione Politica per i giovani di Italia Viva di cui è già un importante esponente cittadino. Francesco, infatti, è stato l’unico in famiglia a decidere di ripercorrere le orme del babbo. Nelle ultime elezioni comunali è stato candidato nella lista civica del sindaco ottenendo moltissimi consensi pur non raggiungendo l’elezione.
Anche tra gli amici di Graziano c’è qualcuno che ha deciso di fare politica grazie a lui e che ancora oggi è nell’agone pubblico. Mi riferisco a Gabriele Toccafondi, attualmente consigliere comunale di Sesto Fiorentino dopo le esperienze di sottosegretario all’Istruzione e deputato. Pure per lui Graziano resta nei pensieri e non solo nei ricordi. “Quando le persone sono vere, leali, sincere, quando ciò che unisce è molto più grande delle differenze politiche, culturali, personali che pur esistono, quando c’è amicizia vera e non semplice conoscenza, quando trovi persone che vorresti seguire da quanto è bello starci insieme, ecco che dopo tanti anni ringrazi di avere conosciuto Graziano e la storia che lo ha reso così speciale”.
Leggendo ciò che scrive Gabriele vengono alla mente le parole di Benedetto XVI quando diceva che “il cristianesimo è il dono di un’amicizia che perdura nella vita e nella morte” e poi quelle di don Luigi Giussani che hanno fatto da sfondo alla ultima edizione del Meeting "L'esistenza umana è un'amicizia inesauribile". E’ stato proprio così per Graziano il quale fin da giovanissimo era impegnato nella sua realtà parrocchiale e l’incontro con Comunione e Liberazione, come lui stesso ha testimoniato, era stato il fatto decisivo della sua vita che aveva dilatato anche la sua passione al mondo, alle opere di carità ed educative (pensiamo al Banco Alimentare e alle scuole del movimento) fino all’impegno politico nel quale non smetteva mai di insistere sul primato dell’appartenenza a Cristo e alla sua Chiesa. Un impegno sostenuto e motivato, come ha ricordato don Pierfrancesco Amati nel corso della celebrazione a cui ha partecipato anche don Filippo Belli, da una speranza più grande che ci attende nei cieli come dice San Paolo nella lettera ai Colossesi.
La sua è una figura ancora tutta da scoprire e da far conoscere. Certamente negli anni c’è stato un susseguirsi di iniziative in sua memoria, come il premio alla migliore rificolona che, tra l’altro, sarà premiata domani sera in piazza della Santissima Annunziata al termine del pellegrinaggio che partirà dall’Impruneta. Per chi come me non lo ha conosciuto in vita, rimando a due pubblicazioni molto significative che possono aiutare ad entrare nel cuore e nella personalità di Graziano e che io stesso ho trovato edificanti e preziose. Mi riferisco a “Sto registrando tutto per l’eternità”, la raccolta delle sue lettere pubblicate da Itaca, e a “Nel segno di Graziano”, volume edito da Poligrafico Fiorentino che contiene alcuni suoi interventi nonché quelli pronunciati dai suoi colleghi consiglieri comunale e provinciali, nel corso di due commemorazioni che si tennero in Palazzo Medici Riccardi e in Palazzo Vecchio.
Siccome attualmente non è facile trovare un politico che goda di così tanta stima, l’auspicio è che si diano alle stampe altre pubblicazioni che ripercorrano in maniera più ampia il percorso biografico di Graziano, magari riprendendo anche le sue lettere ai giornali e dando voce alle tante testimonianze già esistenti su di lui che potrebbero spronare altri giovani come suo figlio Francesco a impegnarsi per la propria città e per il bene pubblico.