L'ex gieffina alla prova della malattia: non rimandate l’amore, mai
Ricordate Carolina Marconi? Il suo nome è conosciuto nel mondo della tv e sui social, complice la sua partecipazione come concorrente alla quarta edizione del reality mediaset Grande Fratello. L’anno scorso la showgirl di origini venezuelane ha avuto un cancro al seno. Una storia che la stessa Carolina ha condiviso sui social, accendendo i riflettori sulle difficoltà per chi come lei ha avuto un tumore, di diventare genitore adottivo, avere un mutuo o rinnovare una polizza vita. “È una discriminazione, sapere di essere considerata non idonea mi ha ferito”.
Carolina è una donna giovane e innamorata quando decide, insieme al compagno, di provare ad avere un figlio. Le cose però vanno per le lunghe, e Carolina non riesce a rimanere incinta. Preoccupata, prenota alcune visite di controllo per essere sicura che non ci siano problemi. Quello che non si aspetta, però, è che la mammografia mostri un tumore al seno, in modo chiaro e inequivocabile. È così che inizia la sua battaglia contro la malattia: una battaglia difficile, crudele, che Carolina affronta con coraggio e determinazione.
È il viaggio più doloroso che abbia mai intrapreso, la strada è lunga e la meta incerta. Eppure Carolina combatte, sempre con il sorriso. A camminare accanto a lei, un passo dopo l’altro, non c’è solo l’uomo che la ama più di se stesso, ma anche la famiglia che non la lascia sola nemmeno per un momento. Ma più di tutto, ad aiutare Carolina lungo il percorso, c’è una certezza: quella che il suo bambino, ancora prima di nascere, l’abbia salvata. Dura e delicata al tempo stesso, una storia che parla di amore, di famiglia e di speranza. Un inno alla vita e alla straordinaria capacità delle donne di non mollare mai. Nonostante tutto e tutti.
La storia di Carolina è contenuta nel libro “Sempre con il sorriso. La storia della mia battaglia più difficile” (edizioni Piemme) che è stato presentato nei giorni scorsi a Firenze, nella sede del Consiglio Regionale della Toscana. L'autrice è al fianco della Fondazione Aiom (Associazione italiana di oncologia medica) che ha lanciato una raccolta firme per la legge sul diritto all’oblio che mira a stabilire un limite, uguale per tutti, dopo il quale nessuno abbia più il diritto di chiedere conto a una persona del proprio passato oncologico.
Un viaggio doloroso e lungo, ma sempre e comunque caratterizzato dalla speranza e dall’amore per la vita. Questa la ‘lezione’ che Carolina Marconi consegna ai lettori grazie al suo libro. E la sfida è quella contro la malattia, che la protagonista affronta passo dopo passo, accompagnata dal suo compagno e dalla sua famiglia.
Durante la presentazione del volume al Palazzo del Pegaso le parola “grazie” e “coraggio” sono risuonate forti e chiare. In collegamento video il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo ha sottolineato che “non era scontato che una donna, seppur una professionista del mondo dello spettacolo, si aprisse così e raccontasse la sua storia, che può essere presa ad esempio da migliaia di donne che si trovano a dover combattere nel quotidiano contro la malattia, e a dover affrontare la cura e tutte le difficoltà”.
A proposito di tumore al seno, i dati ci raccontano un fenomeno impossibile da sottovalutare: lo scorso anno 55mila in Italia, di cui 3mila 400 registrati in Toscana, dove i centri di senologia offrono una presa in carico multidisciplinare, basti pensare al supporto psicologico, e anche alla parrucca, un diritto per le donne in chemioterapia. Il vicepresidente dell’Assemblea, Marco Casucci, ha aggiunto che la testimonianza di Carolina “ci invita a riflettere su un problema di salute di tante donne e per il quale è indispensabile che le pazienti possiedano una grande forza mentale per affrontare la propria sofferenza fisica, psicologica ed affettiva e l’angoscia dei loro cari”.
“La mia battaglia è un inno alla vita e alla speranza – ha spiegato Carolina – un percorso da fare insieme, grazie alla famiglia, al mio compagno Alessandro, grazie a tutti coloro che mi vogliono bene, che mi sono stati e continuano a starmi vicino”. E se il segreto è pensare positivo, importante è anche sentirsi uguali a agli altri. “Ci sono tante persone guarite dal cancro che non possono accedere ad un mutuo e neppure adottare un bambino, questo non è giusto: io sono guarita e desidero diventare mamma”, ha affermato commossa. E in vena di confidenze: “C’è un’espressione su cui ho cambiato completamente opinione con la malattia. È ‘il momento giusto’. Prima, il momento giusto era un criterio importante per prendere decisioni. Un lavoro, un trasloco, un lungo viaggio: ogni passo andava collocato nel posto giusto di quel percorso chiamato ‘vita’. E i figli non facevano eccezione. Ora, ho imparato che è sempre il momento giusto per fare qualcosa che desideri davvero. Non rimandate l’amore, mai. Non ne vale la pena”.
Un monito forte, che Cristiano Romani, presidente dell’Associazione Cultura Nazionale, non ha mancato di rivolgere ai presenti, ringraziando i rappresentati delle istituzioni per l’ospitalità e soprattutto accompagnando il pubblico, sfogliando le pagine del libro. Ancora un tema: cos’è la felicità? “Felicità è stare insieme a chi mi vuol bene, poter fare grandi risate con i miei nipoti, felicità è commuovermi davanti a domande come questa”, ha sottolineato Carolina, sempre con il suo sorriso.