domenica 18 aprile 2021
Sara Rados finalista a Musicultura: “Per me l'arte è cura”

Passione, impegno e determinazione. Sono questi gli ingredienti che hanno permesso a Sara Rados di entrare nel gruppo dei 16 artisti finalisti della trentaduesima edizione di Musicultura, il Festival della canzone popolare e d'autore. Stiamo parlando di uno dei più importanti e prestigiosi concorsi musicali italiani che dal 1990, grazie anche all'intuizione di personaggi del calibro di Fabrizio De André e Giorgio Caproni, contribuisce all'evoluzione stilistica e al ricambio generazionale della canzone del nostro Paese.

Nata il 10 settembre 1981, fiorentina, Sara è tante cose messe insieme: musicoterapeuta, cantante, musicista, autrice di testi. E' stata proprio lei, infatti, a scrivere il brano “Carapace” che le ha permesso di passare le selezioni del Premio ed accedere alla fase finale. Smaltita l'emozione dell'annuncio avvenuto giovedì, la contattiamo al telefono per far partecipi i lettori di “Leggere tra le righe” di ciò che l'artista toscana sta provando in questi giorni.

“La notizia della mia partecipazione alla fase finale di Musicultura è per me molto significativa. Non avendo un progetto manageriale alle spalle, ho voluto partecipare al concorso come fosse un esperimento. Scrivo canzoni, faccio musica ma ho una routine quotidiana che prescinde dalla mia passione. Avere la possibilità di presentare la mia proposta in un contesto così prestigioso è sicuramente un onore, un piacere e un orgoglio”.

La voce di Sara è quella di una donna forte, sicura, che mira all'obiettivo. Certamente è consapevole che dovrà vedersela con gli altri 15 finalisti del Festival e quindi altri 15 sguardi sulla vita e 15 approcci musicali diversi. Lei, però, è concentrata su se stessa ed è molto convinta del brano che ha scelto per la competizione. “L'ho scritto un paio di anni fa. Il titolo è un gioco di parole perché carapace è il guscio della tartaruga ma è anche la corazza che ciascuno di noi indossa per sopravvivere a noi stessi e agli altri. E' una canzone che canta il femminile, come archetipo. Credo sia importante usare le metafore e le allegorie per cercare la parte femminile che è dentro ciascuno di noi”.

In questi giorni la musicista fiorentina dovrà concentrarsi sul prossimo appuntamento che l'aspetta. Il 23 aprile, infatti, gli artisti finalisti di Musicultura 2021, tutti autori dei loro brani, si esibiranno dal vivo in un concerto in anteprima nazionale in diretta su Rai Radio 1, la radio ufficiale della manifestazione, al Teatro Persani di Recanati. Di questi tempi, in cui la pandemia ha svuotato i teatri, gli stadi, i palazzetti dello sport, ha spento la musica e cancellato i concerti, esibirsi dal vivo è una bella occasione per Sara e i suoi compagni di viaggio.

“Essendo una musicoterapeuta, definirei la mia musica un flusso di coscienza, una forma di cura verso me stessa e le persone che mi vogliono ascoltare. Per me l'arte è cura, soprattutto in questo momento storico”, ci racconta la quarantenne fiorentina che si appresta a partecipare allo special di Music Club, il noto programma radiofonico ideato e condotto da John Vignola, che venerdì prossimo ospiterà dalle 21,05 alle 23,30 la diretta di Rai Radio1, con ospiti Marcella Sullo e Duccio Pasqua.

Gli artisti finalisti di Musicultura 2021 escono da un lungo percorso di selezione, iniziato nel mese di novembre dell’anno scorso a partire da 1.123 candidature e dall’ascolto di 2.126 canzoni, per approdare alle 63 proposte convocate a testare il loro potenziale dal vivo nel mese di marzo alle audizioni svoltesi presso il teatro Lauro Rossi di Macerata. Un tragitto compiuto anche da Sara che ora certamente non ha intenzione di fermarsi all'ultimo miglio.

“C'è una speranza di arrivare fino in fondo anche se soltanto per portare la mia arte a quante più persone possibili. Dall'altro lato, però, il mio obiettivo principale è fare una performance che possa arrivare e parlare di me agli altri. Affronto le prossime tappe, quindi, con lo stesso spirito di sempre: curiosità e ascolto rispetto a ciò che mi arriva dall'esterno e non solo in termini di ciò che io posso dare”.

Dopo il concerto di presentazione del 23 aprile, i brani finalisti entreranno in programmazione nel mese di maggio su Rai Radio 1, parallelamente saranno sottoposti al vaglio del prestigioso Comitato Artistico di Garanzia del Festival nonché ai gusti e al voto del popolo dei social.

In otto saliranno infine sul podio dei vincitori, due artisti eletti dai social e sei scelti dal Comitato di Garanzia composto da nomi prestigiosi della cultura italiana come Francesca Archibugi, Enzo Avitabile, Claudio Baglioni, Diego Bianchi, Francesco Bianconi, Luca Carboni, Alessandro Carrera, Guido Catalano, Ennio Cavalli, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Gaetano Curreri, Teresa De Sio, Niccolò Fabi, Frankie hi-nrg mc, Giorgia, Dacia Maraini, Mariella Nava, Gino Paoli, Antonio Rezza, Vasco Rossi, Ron, Enrico Ruggeri, Tosca, Paola Turci, Roberto Vecchioni, Sandro Veronesi, Riccardo Zanotti.

Musicultura 2021 vivrà il suo apice a giugno, nella settimana tra il 14 e il 19, con il ricco programma degli appuntamenti della Controra nel centro storico di Macerata e le serate finali di spettacolo allo Sferisterio, dove gli otto vincitori del concorso condivideranno il palco con gli importanti ospiti nazionali ed internazionali di Musicultura. Sarà il pubblico dello Sferisterio a decretare il vincitore assoluto della XXXII edizione del Festival, al quale andranno i 20.000 euro del Premio Banca Macerata.

La manifestazione è anche un importante segnale di ripresa per il mondo della musica dopo un anno di stop forzato. Su questo Sara ha le idee molto chiare. “Il Covid ci ha messo dinanzi a problemi che già c'erano ma che magari non vedevamo. Non credo alla narrazione dell'andava tutto bene. I nodi sono venuti al pettine e anche il mondo dell'arte ha da interrogarsi. Mi è mancata la dimensione quotidiana della musica che per me è impegno sociale. Spero che questa esperienza serva a tutti per riorganizzarsi consapevoli che la cultura è stata trattata molto male in Italia”.

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